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Proverbi italiani

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Proverbi italiani

 

Gli errori dei medici la terra li ricopre; quelli dei ricchi son coperti dai denari.

Al primo colpo non cade la quercia.

Chi non ha testa abbia gambe.

La corda troppo tesa si spezza.

Meno rincresce morire all’uomo avaro, che ad altrui lasciare il suo denaro.

Se desideri che i tuoi meriti vengano riconosciuti, riconosci quelli degli altri.

Il cielo è alto, ma chi vuole entrare deve chinarsi.

Chi non comincia non finisce.

Se il destino di un uomo è annegare, annegherà anche in un bicchier d’acqua.

Chi tace acconsente, e chi non parla non dice niente.

La farina del diavolo va tutta in crusca.

Bacco, Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere.

Tre cose mantengono casta la donna: malattia, superbia e mancanza d’occasione.

Chi si contenta gode.

Il figlio saggio rallegra il padre, ma quello stolto rattrista la madre.

Chi più ha più vuole.

Da colpa nasce colpa.

La luna non cura l’abbaiar dei cani.

La notte porta consiglio.

La mala nuova la porta il vento.

Chi ride degli altri ha molto da imparare.

La migliore difesa è l’attacco.

Amore di villeggiatura soltanto un mese dura.

L’attività è la madre della prosperità.

La luna, se non riscalda, illumina.

L’uomo ordisce, la fortuna tesse.

Nella scuola dell’esperienza si impara tutti i giorni.

Chi si marita per amore, di notte ha piacere, di giorno ha dolore.

Chi male una volta si marita, ne risente tutta la vita.

Dai cattivi costumi nascono le buone leggi.

Per molti mali è una buona medicina, lo sciroppo che vien dalla cantina.

Chi è causa del suo mal pianga sé stesso.

I saggi imparano a spese altrui, gli stolti a spese proprie.

Un amico vuol sempre bene, è nato per essere un fratello nella sventura.

Con tre dita si scrivono libri, ma ci lavorano anche corpo e anima.

Chi va in mano all’avvocato, spende l’ultimo ducato.

Una mela al giorno toglie il medico di torno.

Libro serrato non fa uomo letterato.

Prima di conoscere bene un amico, conviene mangiare molto sale con lui.

A tutto c’è rimedio fuorchè alla morte.

A rubar poco si va in galera a rubar tanto si fa carriera.

I fatti si susseguono, come si susseguono i giorni.

Dei palati uguaglianza non può stare, perciò non s’ha dei gusti a disputare.

I vecchi devono, i giovani possono.

Nell’uomo prudenza, nella moglie pazienza.

Senza moglie a lato, l’uomo non è beato.

Guerra, peste e carestia vanno sempre in compagnia.

La superbia va a cavallo e torna a piedi.

La mala erba non muore mai.

Uomo sposato, è uomo imprigionato.

Non è tutto oro quello che luccica.

Anche i fanciulli ben nati debbono essere educati.

La superbia moltiplica i nostri nemici e mette in fuga i nostri amici.

La luna regge il lume ai ladri.

La superbia è figlia dell’ignoranza.

Chi vuol pane, porti letame.

Gioventù disordinata fa vecchiaia tribolata.

Chi divide il letto, divide l’affetto.

Quel che ripara dal freddo, ripara dal caldo.

L’amore e il naso rosso non si possono nascondere.

Accetta mille consigli, ma il tuo portalo avanti.

La mamma dei cretini è sempre incinta.

Chi non sa tacere, non sa parlare.

Chi non mangia ha già mangiato.

Se per sfortuna la tua sorte sarà di mendicare, bussa soltanto ai cancelli grandi.

Non accettare rimproveri o consigli da chi non sa educare i propri figli.

L’avaro accumula con sudore ciò che dovrà lasciare con dolore.

Nella tempesta si riconosce il nostromo.

Chi compra disprezza e chi ha comprato apprezza.

Bacio di bocca spesso cuor non tocca.

Chi smette di essere amico, non lo è mai stato.

La veste copre gran difetti.

L’acqua di maggio inganna il villano, par che non piova e si bagna il gabbano.

L’amore è cieco. L’amicizia chiude i suoi occhi.

Innanzi alla virtù, Dio ha messo il dolore.

La tavola uccide più persone della guerra.

Abbi donna di te minore, se vuoi essere signore.

L’amicizia è una strada che scompare nella sabbia se non la si rifà senza posa.

Dodici galline e un gallo mangiano quanto un cavallo.

Chi è in difetto è in sospetto.

In chiesa coi santi e in taverna con i ghiottoni.

La pianta si conosce dal frutto.

Chi non sa fare, non sa comandare.

La prima acqua è quella che bagna.

La necessità aguzza l’ingegno.

Chi ha fretta d’arricchirsi non sarà senza colpa.

Il mattino ha l’oro in bocca.

I figli sono la corona dei vecchi e i figli sono la gloria dei padri.

Le chiacchiere non fanno farina.

Presta al Signore chi ha pietà del povero.

Chi non semina non raccoglie.

Ad ognuno la sua croce.

Chi non lavora non mangia.

Al cuor non si comanda.

Non c’è bisogno di mostrare l’elefante con il dito.

Chi sa fare fa e chi non sa fare insegna.

L’olio e la verità tornano alla sommità.

Tradimento piace assai, traditor non piace mai.

Chi getta un seme, lo deve coltivare se vuol vederlo col tempo germogliare.

Quando la volpe predica, guardatevi le galline.

Chi non è savio, paziente e forte, si lamenti di sé e non della sorte.

Padre e padrone, anche se ha torto, ha ragione.

Parere e non essere è come filare e non tessere.

Un frate sfratato non dice mai bene del suo convento.

Chi segue gli altri non passa mai avanti.

Chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza.

La vita è come la scala del pollaio: è breve e piena di insidie.

L’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re.

Agli occhi della madre tutti i figlioli sono belli.

 

un autore a caso

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