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Aforismi e citazioni di John Stuart Mill

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Aforismi e citazioni di John Stuart Mill

 

Il dispotismo è una forma legittima di governo quando si ha a che fare con barbari, purché il fine sia il loro progresso e i mezzi vengano giustificati dal suo reale conseguimento.

L’importanza per l’uomo e la società sia una larga varietà di caratteri e di una completa libertà della natura umana di espandersi in direzioni innumerevoli e contrastanti.

Quanto è vero che innaturale in genere significa solo inconsueto e che tutto ciò che è usuale appare naturale.

Ciascuno è l’unico autentico guardiano della propria salute sia fisica sia mentale e spirituale.

Se vogliamo avere dei funzionari abili e efficienti, soprattutto capaci di generare innovazioni e disposti a accettarle, se non vogliamo che la nostra burocrazia degeneri in una pedantocrazia, l’entità burocratica non deve inglobare tutte le occupazioni che formano e sviluppano le facoltà necessarie al governo degli uomini.

Chi può calcolare quanto perde il mondo con la moltitudine di intelletti promettenti ma uniti a caratteri deboli che non osano sviluppare alcuna linea di pensiero audace, vigorosa, indipendente, per timore di ritrovarsi con qualcosa che potrebbe venire considerato irreligioso o immorale?

Quella che viene chiamata l’opinione pubblica non è sempre l’opinione del medesimo tipo di pubblico.

Chi conosce solo la propria visione del caso ne sa poco.

Se si vietasse di dubitare della filosofia di Newton, gli uomini non potrebbero sentirsi così certi della sua verità come lo sono.

Credo che se si vuole la rigenerazione morale dell’umanità, etiche diverse da quelle di derivazione esclusivamente cristiana debbano coesistere con la morale cristiana; e che il sistema cristiano non costituisca un’eccezione alla regola secondo cui in uno stadio imperfetto dello sviluppo intellettuale umano gli interessi della verità esigono la presenza di opinioni diverse.

È utile che vi siano differenti esperimenti di vita e che la validità di modi di vivere diversi sia verificata nella pratica quando lo si voglia, che vi sia la più ampia libertà di svolgere ogni attività inconsueta affinché col tempo emergano chiaramente quelle che meritano di diventare consuetudini.

La società ha pieno titolo di abrogare o alterare qualsiasi particolare diritto di proprietà che in base ad adeguata riflessione reputi ostare al bene pubblico. E certamente il terribile atto di accusa che i socialisti sono stati in grado di montare contro l’attuale ordine economico della società richiede piena considerazione di tutti i mezzi attraverso i quali l’istituzione della proprietà privata possa essere fatta funzionare in maniera più proficua per quella ampia porzione della società che attualmente beneficia in minima parte dei suoi diretti vantaggi.

Dovunque vi sia una classe dominante, la morale del paese emana, in buona parte, dai suoi interessi di classe e dai suoi sentimenti di superiorità di classe.

Il senso del governo rappresentativo è che tutto il popolo o una numerosa parte di esso eserciti, tramite deputati periodicamente eletti, il potere di controllo ultimo che in ogni costituzione deve trovare il suo soggetto. Deve possedere tale potere nella sua pienezza. Deve essere padrone, a suo piacimento, di tutte le funzioni del governo.

L’asserzione di opinioni bollate dalla società è in Inghilterra molto meno comune di quanto in molti altri paesi non lo sia l’ammissione di idee per cui si rischiano sanzioni legali.

La felicità non è un fine da perseguire avidamente, ma un fiore da cogliere sulla strada del dovere.

Le opinioni degli uomini su ciò che sia degno di lode o di biasimo sono condizionate da tutte le molteplici cause che ne influenzano i desideri riguardanti l’altrui condotta.

I mali cominciano quando il governo, invece di far appello ai poteri dei singoli e delle associazioni, si sostituisce ad essi; quando invece di informare, consigliare, e talvolta denunciare, impone dei vincoli, ordina loro di tenersi in disparte e agisce in loro vece.

Se tutti gli uomini, meno uno, avessero la stessa opinione, non avrebbero diritto di far tacere quell’unico individuo più di quanto ne avrebbe lui di far tacere, avendone il potere, l’intera umanità.

La Libertà probabilmente sopravviverà più a lungo di qualsiasi altro mio scritto.

La guerra è una cosa brutta, ma non la cosa più brutta. Molto peggiore è lo stato decadente e degradato della morale e del sentimento patriottico che porta a pensare che non ci sia nulla per cui valga la pena di fare la guerra.

Tutte le cose buone che esistono sono il frutto dell’originalità.

Questa disciplina è così essenziale a una reale comprensione delle questioni morali e umane che se una verità fondamentale non trova oppositori, è indispensabile inventarli e munirli dei più validi argomenti che il più astuto avvocato del diavolo riesce ad inventare.

La maggior parte dei componenti il sesso maschile non riesce a tollerare l’idea di vivere con qualcuno alla propria altezza.

Il valore di uno stato, a lungo andare, è il valore dei singoli che lo compongono.

La costante abitudine a correggere e a completare la propria opinione confrontandola con quelle degli altri, non solo non causa dubbi o esitazioni nel tradurla in pratica, ma anzi è l’unico fondamento stabile di una corretta fiducia in essa.

In ogni campo in cui è possibile una differenza di opinioni, la verità dipende dall’individuazione dell’equilibrio tra due gruppi di ragioni contrastanti. Anche nella filosofia naturale, è sempre possibile fornire un’altra spiegazione degli stessi fatti; una teoria geocentrica invece di quella eliocentrica; il flogisto invece dell’ossigeno.

Lo spirito di progresso non è sempre spirito di libertà, perché può cercare di imporre a un popolo dei mutamenti indesiderati; e, nella misura in cui oppone resistenza a questi tentativi, lo spirito della libertà può allearsi localmente e temporaneamente con chi si oppone al progresso; ma la libertà è l’unico fattore infallibile e permanente di progresso, poiché fa sì che i potenziali centri indipendenti di irradiamento del progresso siano tanti quanti gli individui.

È meglio essere un uomo malcontento che un maiale soddisfatto, essere Socrate infelice piuttosto che un imbecille contento, e se l’imbecille e il maiale sono d’altro avviso ciò dipende dal fatto che vedono solo un lato della questione.

Chiedetevi se siete felici e cesserete di esserlo.

La virtù vera degli esseri umani è quella di saper vivere insieme come degli uguali; di non pretendere altro per sé, tranne ciò che concedono con pari liberalità a tutti gli altri; di considerare qualsiasi posizione di comando come una necessità eccezionale, e in ogni caso temporanea; e di preferire, ogni qual volta sia possibile, un tipo di associazione di individui che consenta alternanza e reciprocità nel guidare ed essere guidati.

La libertà dell’individuo va limitata esattamente nella misura in cui può diventare una minaccia a quella degli altri.

Trovandosi tutti più o meno sul medesimo piano per quanto riguarda le condizioni economiche, e similmente dal punto di vista dell’intelligenza e del sapere, l’unica autorità che ispira una involontaria deferenza è quella del numero.

Non esiste la certezza assoluta, ma c’è abbastanza sicurezza per gli scopi della vita umana.

Il matrimonio è l’unica forma di schiavitù che la legislazione ancora conosca.

più penso al progetto di un volume sulla Libertà, più mi convinco che sarà letto e farà sensazione.

L’originalità è l’unica cosa di cui coloro che originali non sono non possono comprendere l’utilità. Non vedono a che cosa gli serva: e come potrebbero? Se lo potessero, non si tratterebbe più di originalità.

Le nostre convinzioni più giustificate non riposano su altra salvaguardia che un invito permanente a tutto il mondo a dimostrarle infondate.

Tra gli uomini l’unilateralità è sempre stata la norma, la multilateralità, l’eccezione.

La libertà, come principio, non è applicabile in alcuna situazione precedente il momento in cui gli uomini sono diventati capaci di migliorare attraverso la discussione libera e tra eguali.

La protezione dalla tirannide del magistrato non è sufficiente: è necessario anche proteggersi dalla tirannia dell’opinione e del sentimento predominanti, dalla tendenza della società a imporre come norme di condotta, con mezzi diversi dalle pene legali, le proprie idee e usanze a chi dissente, a ostacolare lo sviluppo – e a prevenire, se possibile, la formazione di qualsiasi individualità discordante, e a costringere tutti i caratteri a conformarsi al suo modello.

La fatale tendenza dell’umanità di smettere di pensare alle cose quando non sono più dubbie è la causa della metà dei suoi errori.

Mentre ciascuno sa benissimo di essere fallibile, pochi ritengono cautelarsi dalla propria fallibilità, o ammettere la supposizione che una qualsiasi opinione di cui si sentano del tutto certi possa essere un esempio di quell’errore di cui si riconoscono soggetti.

Non possiamo mai essere certi che l’opinione che tentiamo di soffocare sia falsa; e se ne fossimo certi, soffocarla sarebbe ancora un male.

L’inclinazione degli uomini, siano essi governanti o semplici cittadini, a imporre agli altri, come norme di condotta, le proprie opinioni e tendenze è così energicamente appoggiata da alcuni dei migliori e dei peggiori sentimenti inerenti all’umana natura, che quasi sempre è frenata soltanto dalla mancanza di potere; e poiché quest’ultimo non è in diminuzione ma in aumento, dobbiamo attenderci che, se non si riesce a erigere una solida barriera di convinzioni morali contro di esso, nella situazione attuale del mondo il male si estenda.

Uno Stato che rimpicciolisce i suoi uomini perché possano essere strumenti più docili nelle sue mani, anche se a fini benefici, scoprirà che con dei piccoli uomini non si possono compiere cose veramente grandi; e che la perfezione meccanica cui ha tutto sacrificato alla fine non gli servirà a nulla, perché mancherà la forza vitale che, per fare funzionare meglio la macchina, ha preferito bandire.

Colui che non ha niente per cui sia disposto a uccidere, niente che sia più importante della propria sicurezza personale, è un misero essere che non ha altra possibilità di essere libero se non quella di diventarlo o di restarlo grazie agli sforzi di uomini migliori di lui.

Anche nelle rivoluzioni dell’opinione una parte della verità generalmente tramonta al sorgere di un’altra. Persino il progresso, che dovrebbe assommarle, nella maggior parte dei casi si limita a sostituire una verità parziale e incompleta a un’altra; e il miglioramento consiste soprattutto nel fatto che il nuovo frammento di verità è più richiesto, più adatto alle necessità dell’epoca di quello che sostituisce.

La tendenza generale del mondo è quella di fare della mediocrità la potenza dominante.

Chiunque riceve la protezione della società le è debitore per il beneficio ricevuto.

Nei confronti di tutti, salvo coloro che la condizione economica rende indipendenti dal benvolere altrui, l’opinione è in questo campo altrettanto efficace che la legge: non vi è differenza tra imprigionare un uomo e impedirgli di guadagnarsi da vivere.

Gli uomini perdono rapidamente la capacità di concepire la diversità, se per qualche tempo si sono disabituati a vederla.

La massima disseminazione di potere che non vada a scapito dell’efficienza, e la massima centralizzazione, e diffusione dal centro, dell’informazione.

La distribuzione di cariche amministrative il più estensivamente possibile nella massa popolare costituisce, per il nostro autore, il solo mezzo per renderla atta a un’efficiente partecipazione alla direzione della cosa pubblica. [Comunque possano essere strutturate altre costituzioni, il carattere di un popolo sarà, ne siamo persuasi, essenzialmente volgare e servile, ove lo spirito pubblico non venga coltivato grazie a una partecipazione estensiva dei più agli affari del governo.

L’Europa deve a questa pluralità di percorsi tutto il suo sviluppo progressivo e multiforme.

Gli uomini non hanno più zelo per la verità di quanto non ne abbiano spesso per l’errore, e un’adeguata applicazione di sanzioni legali o anche soltanto sociali riuscirà in generale ad arrestare la diffusione di entrambi.

È sentimentalismo inutile pensare che la verità semplicemente in quanto tale abbia un qualche potere intrinseco, negato all’errore, di prevalere contro le segrete e il rogo.

Il reale vantaggio della verità è che quando un’opinione è vera la si può soffocare una, due, molte volte, ma nel corso del tempo vi saranno in generale persone che la riscopriranno, finché non riapparirà in circostanze che le permetteranno di sfuggire alla persecuzione fino a quando si sarà sufficientemente consolidata da resistere a tutti i successivi sforzi di sopprimerla.

La libertà consiste nel fare ciò che si desidera.

Se per opporci aspettiamo che la vita sia ridotta quasi completamente a un unico tipo uniforme, qualsiasi deviazione da quel tipo verrà considerata empia, immorale, e addirittura mostruosa e contro natura.

La natura umana non è una macchina da costruire secondo un modello e da regolare perché compia esattamente il lavoro assegnato, ma un albero, che ha bisogno di crescere e di svilupparsi in ogni direzione, secondo le tendenze delle forze interiori che lo rendono una persona vivente.

 

un autore a caso

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