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Aforismi e citazioni di Ernesto Che Guevara

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Aforismi e citazioni di Ernesto Che Guevara

 

Credo nella lotta armata come unica soluzione per i popoli che lottano per liberarsi.

Siamo realisti, esigiamo l’impossibile. . .

In qualunque luogo ci sorprenda la morte in battaglia, che sia la benvenuta.

Di fronte a tutti i pericoli, di fronte a tutte le minacce, le aggressioni, i blocchi, i sabotaggi, tutti i frazionisti, tutti i poteri che cercano di frenarci, dobbiamo dimostrare, una volta di più, la capacità del popolo di costruire la propria storia.

Dicono che noi rivoluzionari siamo romantici. Sì, è vero, ma lo siamo in modo diverso, siamo di quelli disposti a dare la vita per quello in cui crediamo.

Se io muoio non piangere per me, fai quello che facevo io e continuerò vivendo in te.

Vale milioni di volte di più la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell’uomo più ricco della terra.

Lasciatemi dire, a rischio di sembrare ridicolo, che il vero rivoluzionario è guidato da grandi sentimenti d’amore.

Bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza.

Indietro? Neanche per prendere la rincorsa!

Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.

Ogni vero uomo deve sentire sulla propria guancia lo schiaffo dato a qualunque altro uomo.

Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque, in qualunque parte del mondo.

Per non lottare ci saranno sempre moltissimi pretesti in ogni circostanza, ma mai in ogni circostanza e in ogni epoca si potrà avere la libertà senza la lotta!

O siamo capaci di sconfiggere le idee contrarie con la discussione, o dobbiamo lasciarle esprimere. Non è possibile sconfiggere le idee con la forza, perché questo blocca il libero sviluppo dell’intelligenza.

Le rivoluzioni non si esportano, ma nascono in seno al popolo.

Le uniche battaglie perse sono quelle che non si combattono.

La rivoluzione si fa attraverso l’uomo, ma l’uomo deve forgiare giorno per giorno il suo spirito rivoluzionario.

Bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la nostra bandiera.

Il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi.

Il guerrigliero è un riformatore sociale, il quale impugna le armi per rispondere all’irata protesta del popolo contro l’oppressore e lotta per cambiare il regime sociale colpevole di tenere i suoi fratelli inermi nell’ombra e nella miseria.

Vale la pena di lottare solo per le cose senza le quali non vale la pena di vivere.

La vera rivoluzione dobbiamo cominciare a farla dentro di noi.

L’unico modo di conoscere davvero i problemi è accostarsi a quanti vivono quei problemi e trarre da essi, da quello scambio, le conclusioni.

 

un autore a caso

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