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Aforismi e citazioni di Carlo Dossi

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Aforismi e citazioni di Carlo Dossi

 

Fra gli avvilimenti di un giovane d’ingegno, massimo è quello di andare a scuola e di subire gli esami.

Cosa è l’onestà se non la paura della prigione?

La legge è uguale per tutti gli straccioni.

Il diavolo ha reso tali servigi alla Chiesa, che io mi meraviglio com’esso non sia ancora stato canonizzato.

L’utopia di un secolo spesso diviene l’idea volgare del secolo seguente.

I bibliofili possessori di biblioteche di cui non volgono una pagina, si possono paragonare agli eunuchi in un harem.

Massimo segno della fine è il principio.

Molti hanno il talento di farsi odiare per poco.

Gli uomini sono tante chiavi in cerca di serrature.

Anticamente migliaia di Dei parevano pochi; oggi uno è di troppo.

Un modo umanitario di usare il deserto del Sahara sarebbe quello di adoperarlo come il terreno dove soltanto si avesse a definire i duelli fra le nazioni. Rimarrebbero illese le terre innocenti, e la sabbia ingrassata dalle umane carogne diventerebbe fruttifera.

Uomo e donna si completano vicendevolmente, come il bottone e l’occhiello, come il violino e l’archetto.

Ogni dovere e diritto nasce e procede dall’istinto della propria conservazione.

La virtù è come la cimice. Perché esali il suo odore bisogna schiacciarla.

Le donne sono tante serrature in cerca di chiave.

Dove gli occhi vanno volentieri, anche il cuore va, nè il piede tarda a seguirli.

Ci fu data la lingua, si, per parlare; ma anche i denti per tenerla assiepata.

Due sono le grandi gioie della vita d’amore di un uomo: la prima quando per la prima volta può dire “amo”; l’altra ancora più grande quando può dire “sono amato”.

I pazzi aprono le vie che poi percorreranno i sani.

Il falso amico è come l’ombra che ci segue finchè dura il giorno.

Dicono che la filosofia è la medicina dell’anima. Ammettiamolo. Ma insieme, ammettendone anche le sue conseguenze, diremo che la filosofia come la medicina è per i malati e non per i sani. Come la medicina poi è un veleno e ogni veleno, se in breve quantità, giova, in grande uccide.

L’uomo che dice male delle donne dice male di sua madre.

A molti non mancano che i denari per essere onesti.

Perché, o stolti, far birbanterie fuor delle leggi? C’è tanto posto di farne dentro.

Date agli altri molta libertà se volete averne.

Il sorriso è alla bellezza quello che il sale è alle vivande.

Scopo della burocrazia è di condurre gli affari dello Stato nella peggior possibile maniera e nel più lungo tempo possibile.

Continuamente nascono i fatti a confusione delle teorie.

Al fuoco della verità le obiezioni non sono che mantici.

L’ingegno è fatto per un terzo d’istinto, un terzo di memoria e un terzo di volontà.

Il genio è una varietà della pazzia.

L’uomo teme gli Iddii che egli stesso ha creato.

Chi semina benefici, miete ingratitudine.

Un libro indegno di essere letto una seconda volta è indegno pure di essere letto una prima.

L’uomo destinato alla gloria non teme la povertà, perchè sa che nella miseria il suo ingegno diventerà genio.

A fare il bene come si deve, non basta avere bontà, occorre ingegno; e quindi il bene è raramente ben fatto.

È una repubblica, la letteraria, in cui ciascuno vuole essere re assoluto.

C’era un tale aristocratico cui rincresceva d’aver il sedere in due pezzi perchè così l’avevano i fornai.

Non si diventa grandi uomini se non si ha il coraggio di ignorare un’infinità di cose inutili.

Tutti gli uomini sono corruttibili: è questione di somme.

Io non scrivo mai il mio nome sui libri che compro se non dopo averli letti, perché allora soltanto posso dirli miei.

Le spine sopravvivono alle rose.

Il pudore inventò il vestito per godere maggiormente la nudità.

Quanto sai non deve impedirti di sapere quanto dovresti.

 

un autore a caso

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