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Aforismi e citazioni di Vanessa Incontrada

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Aforismi e citazioni di Vanessa Incontrada

 

La vita cambia, normale che cambi anche l’amore. Se di base c’è un fuoco, un’attrazione che tiene uniti, la passione resta, ma non si può pretendere dopo dieci anni di paragonare tutto al primo o al secondo anno. L’amore è anche un gioco.

Il problema del razzismo in Italia c’è da molto tempo. Io non sopporto la parola “terrone”, mi fa schifo. La divisione fra Sud e Nord è già razzismo. In Spagna, per esempio, non esiste, ci sono i catalani, i sivigliani, i baschi: ogni regione ha un suo modo di vivere e una sua realtà, però lo spagnolo è lo spagnolo. Quando si descrive un reato non si dice un catalano ha ucciso. L’ignoranza, che è l’arma più pericolosa al mondo, e purtroppo esiste, mette tutto in un calderone. Cosa sappiamo delle persone che incontriamo per strada? Perché insultare uno che vediamo diverso da noi? Che ne sai tu se quello lavora o no, se ha famiglia e se soffre? Per tornare alla violenza, sicuramente bisogna mettere un freno, ma la legge deve essere uguale per tutti, castigare sia l’albanese che l’italiano o lo spagnolo se hanno commesso un reato. La legge italiana non è sbagliata, ma è come viene usata che fa riflettere.

Ormai basta niente per diventare personaggio. Vengono nominati come show girl, attori, conduttori persone che non lo sono. E questo non lo trovo giusto. Non puoi paragonare una notte di gloria con anni di gavetta. Come se io mi dicessi architetto perché una volta ho arredato una casa.

Siamo diventati tutti bravi a criticare, quando dovremmo invece guardare a noi stessi. Quasi sempre quelli che accusano gli altri, quelli che fanno i più moralisti, sono i peggiori.

Trovare donne comiche è difficile. La donna deve stare più attenta, come al solito deve fare un doppio sforzo. Per un uomo fare un monologo e metterci dentro due tre parolacce, che purtroppo fanno sempre ridere, è semplice, la donna se parla di sesso o se dice qualche parolaccia deve stare attenta, viene sempre guardata in maniera sospetta.

Donne e uomini non si capiranno mai. C’è un libro che consiglio alle amiche, soprattutto alle più giovani, "Le donne vengono da Venere, gli uomini da Marte". Non possiamo vivere uno senza l’altro, però sotto molti aspetti siamo due mondi diversi. Ma va bene così.

Sono miope, due e mezzo da una parte e due dall’altra. Io non ci vedo proprio, e quando Bisio lo dice non scherza. Per dire, un gobbo non riuscirei mai a leggerlo. Mi consolo, dicono che le attrici miopi hanno uno sguardo più intenso.

Nel 2009 parliamo di economia e tecnologia ma è difficile discutere di aborto. I miei genitori non ci hanno battezzato, volevano decidessimo noi, mia sorella è atea mentre io tre anni fa mi sono sentita vicina al cattolicesimo e mi sono battezzata. Voglio credere, la fede mi serve. Ma mi devo sentire una peccatrice perché appoggio certe scelte delle donne? No, assolutamente no. Sento argomenti che dovrebbero essere superati, ci si preoccupa della vita che ancora non c’è, ma quando bisogna mandare la gente in guerra, di vita nessuno parla più.

Quando sono rimasta incinta mi hanno attaccato perché ero ingrassata. Questa storia per me è stata dolorosa, poi ci ho giocato sopra perché mi piace sdrammatizzare le cose, ma sembrava avessi ucciso il papa. Ero soltanto ingrassata, e per una donna dopo il parto è un processo fisico normale.

Il divismo aveva un senso negli anni Cinquanta, oggi sarebbe ridicolo.

Ti innamori delle persone di cui ti circondi, quelle che entrano nella monotonia della tua vita. Io sono timida, mi vergogno molto. Non mi piace che mi guardino. È una contraddizione, perché lavoro su un palco, sono spesso in vista.

 

un autore a caso

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